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Dove va l’anima del cane dopo la morte? Come affrontare e superare il dolore

La perdita del proprio cane è un dolore grande e difficile da assimilare. Per questo spesso ci chiediamo dove vada l’anima dei nostri amati amici a quattro zampe.

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Chiunque abbia perso un amico a quattro zampe si è chiesto almeno una volta se gli animali vanno in paradiso. Osservando i nostri amici pelosi sorge spontaneo chiedersi cosa ne sarà di loro quando ci lasceranno, il loro amore, la loro capacità di portare gioia e felicità, non possono semplicemente sparire.

Se per gli esseri umani buoni c’è il Paradiso, dove vanno i nostri cani quando muoiono? Ci sono diverse opinioni e ipotesi a riguardo. Quello che piace pensare a noi è che anche gli animali hanno un’anima ed essa ci resterà vicina per sempre.

Ma cosa intendiamo con anima?

È difficile definire con esattezza la parola anima, se si intende quel soffio vitale che muove ogni essere vivente, allora sì, anche i cani ne hanno una. Se invece le si attribuisce il significato di “capacità di provare sentimenti”, beh, anche in questo caso possiamo solo confermare che gli amici quattro zampe ce l’hanno. Eccome! I pet sanno dare amore in modo puro e incondizionato, su questo non ci sono dubbi.
Se invece si vuole attribuire all’anima un significato più religioso, la questione si fa più complessa e varia a seconda delle correnti di pensiero.
Per noi di Goodbau gli animali un’anima ce l’hanno, nel senso che sono in grado di animare lo spirito degli umani, renderli più vivi, felici, autentici. Riescono a farci connettere con ciò che davvero conta, ciò che è profondo. Sono esseri speciali, non solo carne, ossa e muscoli, ma anche amore, sentimenti, gioia. Se non è qualcosa di spirituale questo!

La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno

C’è un’antica leggenda, tramandata dalle tribù degli Indiani d’America, che parla del Ponte dell’Arcobaleno, a dimostrazione del fatto che già anticamente ci si chiedeva quale fosse il destino dei cuccioli dopo la morte. Questo racconto non offre una risposta esaustiva alla questione, ma di certo credervi aiuta ad affrontare il dolore per la scomparsa degli amati animali domestici e il senso di vuoto che si prova all’interno della famiglia. In sostanza, si narra che quando un animale domestico passa a miglior vita, vada un luogo al di là del Ponte dell’Arcobaleno, dove tutti i pet sono sani e felici e non soffrono più.

La leggenda indiana del Ponte dell’Arcobaleno

La tradizione vuole che proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno.

Quando un amico a quattro zampe muore è proprio lì che va. Si tratta di un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi e tutti gli animali possono correre e giocare insieme, nessuno escluso. In questa specie di paradiso gli animali trovano sempre il loro cibo preferito, tornano giovani, in saluti e felici.

In questo posto gli animali aspettano i loro amici umani. Quando arriverà la fine anche per i padroni, l’amico a quattro zampe sarà lì ad aspettare per abbracciarlo e stare insieme nuovamente.

L’anima e il paradiso dei cani secondo la Chiesa Cattolica

In molti si sono interrogati in merito alla posizione della Chiesa Cattolica sull’anima degli animali domestici. Purtroppo, non c’è mai stata una risposta definitiva e chiara in merito. Molte persone cattoliche però hanno cercato di capire dai testi sacri se gli animali vanno in paradiso, cosa li aspetta dopo la morte.

Secondo la dottrina cristiana Dio ha creato ogni essere vivente, quindi anche cani, gatti, cavalli, uccelli… Quindi non è sbagliato chiedersi se ogni creatura sia destinata a tornare in cielo.

La Bibbia non fa menzione di un paradiso degli animali o di un paradiso dei cani. Questo perché gli animali non possono compiere i passi necessari per diventare idonei a ricevere la “chiamata celeste”. Per ascendere al cielo è necessario conoscere, esercitare fede e ubbidire ai comandi di Dio. Inoltre, soltanto gli esseri umani sono stati creati con la prospettiva di vivere per sempre, poiché i soli dotati di anima.

Certo questa è la visione più tradizionale di ciò che recitano testi sacri, ma è sempre possibile rileggerli e trovarne diverse interpretazioni e prospettive.

Dove va l’anima dei cani quando muoiono?

Nel buddismo, invece, si crede che lo spirito di un animale rimanga sulla Terra per sette giorni dopo la morte. Durante questo periodo, può tentare di comunicare con i propri cari che sono rimasti a piangere la sua dipartita. Ma una volta trascorsi quei sette giorni, lo spirito si sposta in un altro corpo e inizia una nuova vita.

Quindi nel buddismo anche gli animali sono soggetti al Samsara, il ciclo delle reincarnazioni. Dunque, gli animali hanno un’anima che dopo la morte torna ad abitare un nuovo corpo, con la rinnovata possibilità di dare e ricevere amore.

Ciascuno nel momento del dolore ha bisogno di credere in qualcosa, di attaccarsi ad un pensiero che dia forza e speranza. Pensare di ritrovare un giorno i nostri cani in paradiso può essere un grande conforto. Come invece per altri, è meglio pensare che i cuccioli si reincarnino o che la loro vita cessi con la morte e che tornino ad essere parte della natura, della Terra.

In questi momenti non ti devi giustificare o sentire in imbarazzo, devi farti tutte le domande che desideri, credere in ciò che ti aiuta e soprattutto stai pure certo: l’amore per il tuo per resterà sempre nel tuo cuore.

Uno spazio dedicato ai ricordi

Potrete postare un ultimo saluto e una fotografia dei vostri amici a quattro zampe.
E se vi mancano le parole per dedicargli l’ultimo affettuoso saluto, scaricate il nostro prontuario di messaggi d’addio.